Condividere la cultura del lavoro in gruppo interpersonale,
per favorire la collaborazione tra professionisti
e promuovere il benessere relazionale nelle famiglie in conflitto
FUTURE WORKSHOP
VERSO UN CAMBIAMENTO POSSIBILE
per favorire la collaborazione tra professionisti
e promuovere il benessere relazionale nelle famiglie in conflitto
FUTURE WORKSHOP
VERSO UN CAMBIAMENTO POSSIBILE
Formazione sul campo per professionisti legati al mondo della “crisi familiare” (assistenti sociali, avvocati, educatori, giudici, mediatori familiari, pedagogisti, psicologi e psicoterapeuti).
ECCO COME PUOI PROSEGUE IL PERCORSO:
4 INCONTRI DAL VIVO E 4 INCONTRI ON-LINE
DI INTERVISIONE PER PROFESSIONISTI CHE OPERANO
NEL CONTESTO DELLE CRISI E DELLA SEPARAZIONE FAMILIARE
DI INTERVISIONE PER PROFESSIONISTI CHE OPERANO
NEL CONTESTO DELLE CRISI E DELLA SEPARAZIONE FAMILIARE
In collaborazione con Comunità Montana Valsassina Valvarrone Val d’Esino e Riviera
Con il patrocinio di:
L'idea
Scegliere un paio di scarpe è esperienza personale comune a tutti.
Chi predilige il lato estetico, chi quello ergonomico, chi studia i materiali, chi sceglie a caso: comunque, alla fine di una più o meno ponderata ricerca, una scelta si impone.
Spesso la valutazione è guidata dalla funzione delle calzature: sport, lavoro, tempo libero.
È un modo per esprimere sé stessi in relazione al proprio ruolo e al contesto in cui si sviluppano le proprie azioni e relazioni.
Le nostre scarpe raccontano il nostro modo di attraversare la vita insieme agli altri.
Tutto questo ha un rilievo anche in ambito professionale, dove siamo alla costante ricerca di uno stile funzionale, che ci permetta di operare in una condizione di benessere e che possa favorire, possibilmente, il benessere altrui.
Applichiamo questa immagine alle professioni che si occupano dei problemi e delle crisi familiari, dove spesso si consiglia “quale tipo di scarpe scegliere”, dove può essere utile un confronto su quali siano le scarpe “giuste” da indossare e da far indossare, in base al terreno sul quale ci si muoverà insieme.
Ecco allora la nostra proposta: un percorso di confronto per cercare insieme le scarpe giuste.
Chi predilige il lato estetico, chi quello ergonomico, chi studia i materiali, chi sceglie a caso: comunque, alla fine di una più o meno ponderata ricerca, una scelta si impone.
Spesso la valutazione è guidata dalla funzione delle calzature: sport, lavoro, tempo libero.
È un modo per esprimere sé stessi in relazione al proprio ruolo e al contesto in cui si sviluppano le proprie azioni e relazioni.
Le nostre scarpe raccontano il nostro modo di attraversare la vita insieme agli altri.
Tutto questo ha un rilievo anche in ambito professionale, dove siamo alla costante ricerca di uno stile funzionale, che ci permetta di operare in una condizione di benessere e che possa favorire, possibilmente, il benessere altrui.
Applichiamo questa immagine alle professioni che si occupano dei problemi e delle crisi familiari, dove spesso si consiglia “quale tipo di scarpe scegliere”, dove può essere utile un confronto su quali siano le scarpe “giuste” da indossare e da far indossare, in base al terreno sul quale ci si muoverà insieme.
Ecco allora la nostra proposta: un percorso di confronto per cercare insieme le scarpe giuste.
La cultura della mediazione
Per "cultura della mediazione" intendiamo uno stile costruttivo e condiviso di gestione delle relazioni conflittuali tra persone: utenti e/o clienti (nel momento in cui devono, perché "inviati", o vogliono, perché "motivati") e professionisti, mantenendo i rispettivi ruoli, possono affrontare insieme i problemi, anziché combattere gli uni contro gli altri.
La cultura della mediazione ci insegna che il servizio alle persone passa necessariamente per la più ampia e autentica collaborazione possibile tra tutti gli attori coinvolti.
La cultura della mediazione ci insegna che il servizio alle persone passa necessariamente per la più ampia e autentica collaborazione possibile tra tutti gli attori coinvolti.
Obiettivo
L’incontro è volto a:
- consentire un’esperienza di formazione non frontale, basata sullo scambio di esperienze e prospettive professionali alla pari;
- permettere uno scambio di esperienze in ottica di miglioramento personale e di sistema;
- far luce su una situazione problematica comune, complessa e sfaccettata come quella che riguarda le famiglie ed il conflitto, per generare progetti sul futuro e per discutere come questi progetti possono diventare cronoprogrammi da realizzare;
- favorire la condivisione delle problematiche vissute nei differenti versanti professionali;
- favorire il confronto tra diversi punti di vista su vicende comuni;
- formulare soluzioni concrete e proposte di azione basate sulle esperienze personali dei partecipanti in modo che ciascuno possa metterle in pratica anche individualmente;
- enfatizzare il pensiero critico, l'apprendimento, il lavoro di squadra, la democrazia e l'empowerment, attraverso un format il cui focus è la conoscenza reciproca e l’esplorazione innovativa dei temi anche attraverso il pensiero creativo;
- fondare nuove “buone” prassi per garantire una rete di supporto basata sul benessere di tutti gli attori coinvolti (utenti e professionisti) ciascuno per le proprie specifiche competenze e funzioni;
- sviluppare azioni di collaborazione future, concrete e sostenibili;
- sperimentare un piccolo spazio di benessere relazionale tra professionisti che desiderano conoscersi e…gustare un buon caffè accompagnato da ottimi biscotti!
Programma
24 settembre 2021 dalle 14.30 alle 18.30
CONOSCERSI E RICONOSCERSI
Attività di presentazione e conoscenza
Introduzione all'incontro, condivisione del tema, spiegazione della metodologia
1° FASE: indagine critica ed esperienze negative, limiti, ostacoli nella situazione attuale di lavoro con le famiglie in conflitto (LA LAMENTAZIONE)
8 ottobre 2021 dalle 14.30 alle 18.30
2° FASE: espressione di desideri, sogni, fantasie e opinioni sul futuro, pensandosi nel lavoro con le famiglie in conflitto, in una sessione di generazione di idee
libera (L’UTOPIA)
22 ottobre 2021 dalle 14.30 alle 18.30
3° FASE: I 3 passi verso il cambiamento, per realizzare e rendere praticabile l’utopia. Il piano di azione di ciascun professionista, i 3 passi del gruppo e rilancio
finale (l’IMPLEMENTAZIONE)
CONOSCERSI E RICONOSCERSI
Attività di presentazione e conoscenza
Introduzione all'incontro, condivisione del tema, spiegazione della metodologia
1° FASE: indagine critica ed esperienze negative, limiti, ostacoli nella situazione attuale di lavoro con le famiglie in conflitto (LA LAMENTAZIONE)
8 ottobre 2021 dalle 14.30 alle 18.30
2° FASE: espressione di desideri, sogni, fantasie e opinioni sul futuro, pensandosi nel lavoro con le famiglie in conflitto, in una sessione di generazione di idee
libera (L’UTOPIA)
22 ottobre 2021 dalle 14.30 alle 18.30
3° FASE: I 3 passi verso il cambiamento, per realizzare e rendere praticabile l’utopia. Il piano di azione di ciascun professionista, i 3 passi del gruppo e rilancio
finale (l’IMPLEMENTAZIONE)
Open Space Technology: il metodo del future workshop
La formazione sul campo, nella modalità del future workshop, si connota per una fase di impostazione plenaria dei temi, una sessione di confronto in sotto-gruppi tematici multidisciplinari e una sintesi conclusiva, di nuovo in grande gruppo, per condividere orizzonti e impostare prospettive.
Questo metodo permette di trattare tematiche di interesse con un approccio nuovo: l’informalità tipica del coffee-break dei convegni viene presa a modello, per ricreare una serie di micro-ambienti favorevoli al confronto creativo libero in ottica peer to peer, alla pari.
Il future workshop è un approccio che è stato originariamente proposto come un modo per coinvolgere le parti interessate nelle decisioni democratiche su progetti pubblici o problemi sociali (Jungk & Müllert, 1987).
Il metodo prevede un processo di lavoro in 3 fasi che inizia con un'analisi critica della situazione attuale (la fase di analisi critica_ la lamentazione). Questa analisi viene poi utilizzata per focalizzare le visioni future (la fase visionaria_ l’utopia) che vengono sottoposte a un controllo di realtà e poi infine trasformate in proposte di azione (la fase di implementazione_ i 3 passi concreti).
Riferimento bibliografico
MÜLLERT, N .; JUNGK, R .; ISTITUTO PER LE INVENZIONI SOCIALI, LONDRA; Future Workshops: How to create desizable futures. London, United Kingdom: Institute for Social Inventions, London (United Kingdom), 1987.
Questo metodo permette di trattare tematiche di interesse con un approccio nuovo: l’informalità tipica del coffee-break dei convegni viene presa a modello, per ricreare una serie di micro-ambienti favorevoli al confronto creativo libero in ottica peer to peer, alla pari.
Il future workshop è un approccio che è stato originariamente proposto come un modo per coinvolgere le parti interessate nelle decisioni democratiche su progetti pubblici o problemi sociali (Jungk & Müllert, 1987).
Il metodo prevede un processo di lavoro in 3 fasi che inizia con un'analisi critica della situazione attuale (la fase di analisi critica_ la lamentazione). Questa analisi viene poi utilizzata per focalizzare le visioni future (la fase visionaria_ l’utopia) che vengono sottoposte a un controllo di realtà e poi infine trasformate in proposte di azione (la fase di implementazione_ i 3 passi concreti).
Riferimento bibliografico
MÜLLERT, N .; JUNGK, R .; ISTITUTO PER LE INVENZIONI SOCIALI, LONDRA; Future Workshops: How to create desizable futures. London, United Kingdom: Institute for Social Inventions, London (United Kingdom), 1987.
Crediti formativi e dentologici
A.I.Me.F. ha riconosciuto 12 crediti formativi di cui N. Ore 01,00 di CF su: 1. Comprensione della richiesta di intervento di mediazione familiare: la prima sommaria analisi della situazione presentata. N. Ore 03,00 di CF su: 5. Se, come e quando orientare i mediandi verso altri professionisti con competenze specifiche-5a. I vari interventi professionali relativi alla coppia e alla famiglia-5b. Come orientare i mediandi con sensibilità e rispetto, verso altri interventi professionali specifici, per un totale di N. 04,00 Crediti Formativi per ogni giornata.
L'Ordine degli Assistenti Sociali della regione Lombardia ha accreditato l'evento ID 42922 con nr. 3 crediti formativi e nr. 3 crediti di natura deontologica o di ordinamento professionale.
L’ Ordine degli Avvocati di Lecco ha riconosciuto 12 crediti formativi in materia non obbligatoria con la frequenza di almeno l’80% delle ore.
A.I.M.S. ha riconosciuto 9 crediti formativi
L'Ordine degli Assistenti Sociali della regione Lombardia ha accreditato l'evento ID 42922 con nr. 3 crediti formativi e nr. 3 crediti di natura deontologica o di ordinamento professionale.
L’ Ordine degli Avvocati di Lecco ha riconosciuto 12 crediti formativi in materia non obbligatoria con la frequenza di almeno l’80% delle ore.
A.I.M.S. ha riconosciuto 9 crediti formativi
Comitato di senso
Elena Barra (Avvocato Foro di Lecco)
Franca Bertaggia (Psicologo, Psicoterapeuta e Coordinatrice Servizio Tutela Minori Comunità Montana Valsassina Valvarrone Val d’Esino e Riviera)
Micol Gillini (psicopedagogista e mediatrice familiare AIMS, coordinatrice genitoriale)
Luigi Maniglia (Mediatore familiare, attore, scrittore, formatore)
Paola Martinelli (Mediatrice familiare Supervisore A.I.Me.F., coordinatrice genitoriale e formatore AIF)
Cristiano Mauri (Sacerdote e Counselor)
Franca Bertaggia (Psicologo, Psicoterapeuta e Coordinatrice Servizio Tutela Minori Comunità Montana Valsassina Valvarrone Val d’Esino e Riviera)
Micol Gillini (psicopedagogista e mediatrice familiare AIMS, coordinatrice genitoriale)
Luigi Maniglia (Mediatore familiare, attore, scrittore, formatore)
Paola Martinelli (Mediatrice familiare Supervisore A.I.Me.F., coordinatrice genitoriale e formatore AIF)
Cristiano Mauri (Sacerdote e Counselor)
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